Mario Lombardo

In questo momento delle vite di Oliver e Stan li troviamo a sperimentare la più dura delle gavette.
Mentre per Oliver lo spostarsi a Los Angeles ha significato proseguire nella carriera cinematografica in qualità di spalla/caratterista, per Stan le cose sono più serie.
Difatti lo troviamo percorrere i teatri di tutti gli USA affrontando una tortuosa scalata che lo porterà a esordire nel cinema. 

Show business….un mare dove ci sono più squali che gocce d’acqua

Il sottotitolo dell’articolo dovrebbe già dare un’idea su come sia stata particolarmente dura la gavetta di Stan.
Il giovane Stan potrebbe definirsi come il classico esempio di artista agli esordi che ha incontrato il maggior numero di difficoltà possibile prima del successo. 
Tra impresari diffidenti, gelosie tra colleghi e riscontri non sempre positivi, la carriera di Stan pre- STANLIO è stata come una salita ricca di dossi su cui inciampare.
Ma iniziamo da dove lo abbiamo lasciato ovvero nei teatri di Vaudeville con un nuovo trio chiamato “Stan Jefferson trio”. 
La formazione salvò Stan dall’essere solo un imitatore di Chaplin, il cui successo fu tale che alcuni manifesti lo citavano come “il Charlie Chaplin del Vaudeville”( se avete letto gli articoli precedenti saprete che aveva precedentemente portato in scena un numero comico dove interpretava appunto il vagabondo di Chaplin).
Con il nuovo trio composto insieme ai coniugi Cooke, Stan portò in scena un nuovo numero comico intitolato “The Crazy Cracksman”, portandolo in scena nell’autunno del 1916.
Il trio riscosse un grande successo , che portò Stan all’attenzione del pubblico e degli esercenti, quel periodo fu considerato sempre da Stan e dai Cooke come il più bello delle loro vite, l‘affiatamento e soprattutto la stima che la coppia di coniugi aveva per lo Stan autore-regista favorirono l’esito positivo del trio, ma all’orizzonte vi era una nuvola grigia che minacciava pioggia.
Questa nuvola aveva il nome di Mae Dahlberg, un’attrice australiana che in quel periodo si trovava a calcare i palcoscenici del vaudeville e fu lì che avvenne l’incontro tra i due. 
Secondo i testimoni fu attrazione a prima vista ma purtroppo per Stan fu un’attrazione fatale. 
Innanzitutto la relazione lo portò a lasciare il trio che tante soddisfazioni gli aveva dato e,in secondo luogo , lo portò a formare un duo con Mae e creare un altro sketch. 
La relazione tra i due si rivelò subito turbolenta, alcuni testimoni ricordano come si potevano sentire le loro urla provenire dai camerini, una volta però che qualcuno andava a controllare, non appena aperta la porta li si trovava sorridenti come nulla fosse, salvo poi ricominciare non appena la porta si chiudeva.
Questa relazione portò molti problemi alla carriera di Stan , il cui talento doveva essere messo alle strette dall’atteggiamento ostinato e autoritario della sua compagna (un tipo di relazione che farà da preludio alle molte altre che Stan avrà in futuro). 
Si può dire che l’unico contributo artistico che Mae darà sarà quello di suggerire a Stan il nome d’arte Laurel  con cui lo conosciamo tutti oggi. 
La “leggenda” narra che un superstizioso Stan rimuginasse sul fatto che il nome “Stan Jefferson” contenesse 13 lettere, così Mae che aveva da poco letto un libro di storia, suggerì il nome Laurel ispirata dalla corona d’alloro ( Laurel in inglese) portata dal condottiero Scipione l’africano. 
Iniziarono così a farsi chiamare “il duo Stan e Mae Laurel”, fu proprio in uno dei loro tour che al teatro Hippodrome Stan fu notato da Adolph Ramish che fu il primo a riconoscerne il potenziale di attore comico cinematografico. 

 Il dialogo tra i due la prima volta che si conobbero fu pressappoco così: 

  • Ramish: vi ho visto dalle quinte 
  • Laurel: lo so, spero che lo spettacolo le sia piaciuto! 
  • Ramish: tu mi piaci , secondo me sei più divertente di Chaplin: che ne diresti di girare qualche film?
  • Laurel: film? Io? Quando? 
  • Ramish: ORA!!!!!!! 

Fu così che Stan fece il suo ingresso nel mondo del cinema, Ramish assoldò il regista Bobby Williamson che insieme a Stan buttò giù la storia di un folle che crede di essere Napoleone. 
Il film d’esordio di Stan si chiama “Nuts in May”(pellicola purtroppo andata perduta ma di cui si può trovare un remake interpretato dallo stesso Stan dal titolo “Mixed Nuts”del 1922) e fu proiettato all’Hippodrome alla presenza di due spettatori d’eccezione…. Charlie Chaplin e Carl Leammle fondatore degli studi Universal. 
Entrambi entusiasti della pellicola fecero al giovane Stan proposte di lavoro. 
Il primo fu Chaplin che lo invitò a cena la sera dopo la proiezione del film, proponendogli di entrare a far parte di un progetto allettante, entrare a far parte di un gruppo di comici  e produrre una serie indipendente. L’idea piacque a Stan ma temporeggiò perché ancora legato a Ramish, anche Carl Leammle propose a Stan di unirsi alla Universal. 
Inspiegabilmente Chaplin si rese irreperibile e liquidò Stan con un biglietto in cui c’era scritto “non cercarmi , mi farò vivo io”. 
Chaplin non lo cercò più e quindi Stan accettò la proposta di andare alla Universal dove creò pellicole con  un personaggio chiamato “Hickory Hiram”. 
Delle quattro/cinque pellicole col personaggio non ne è sopravvissuta nessuna ma dopo anni il giudizio di Stan su di esse fu immutato: 

Erano così brutte che furono distribuite nelle migliori toilette

Mae pretese di apparire in queste commedie e a detta di molti fu proprio la sua presenza a rovinarle, per di più la Universal , in fase di riorganizzazione decise di rescindere il contratto di Stan che non trovò altra strada che quella di ritornare sul palcoscenico ciò favorì Mae nel tenere sotto controllo Stan , una donna che riusciva a inibire chi le stava intorno e che fu la causa principale per cui molti produttori non vollero ingaggiare Stan, proprio per non doverla ingaggiare. 
Stan dal canto suo non riusciva proprio a mandarla via, ma il suo ritorno  sul palco favorì un altro incontro molto importante, quello con Hal Roach. 
All’epoca Roach era un produttore agli esordi ma che si era fatto conoscere per aver prodotto una serie di discreto successo con Harold Lloyd, ma dire che fu lui a notare Stan nei circuiti dei teatri è un errore, in realtà fu un suo collaboratore a notarlo e a suggerirgli di ingaggiarlo. 
Dopo averlo provinato gli propose la realizzazione di 5 pellicole che però non ebbero che un mediocre successo ma che servirono a far capire ad Hal Roach quanto quel giovane inglese avesse talento anzi che avesse, come lui stesso affermò, una “naturale predisposizione per la comicità” .
Terminato il suo contratto con Roach , passò a lavorare per la casa di produzione Vitagraph con la stella comica Larry Semon
Semon era all’epoca un comico di prima grandezza, le cui comiche facevano concorrenza persino a quelle di Chaplin. 
Il ruolo previsto per Stan doveva all’inizio essere marginale, ma il talento mostrato fu tale che passò col essere co-protagonista, cosa che non piacque a Semon. 
Quest’ultimo , attore regista e autore dei suoi film iniziò a sentirsi minacciato da questo nuovo acquisto della compagnia e un episodio in particolare raccontato da Stan serve a far capire la personalità di Semon: 

Aveva il diritto di essere la star dei suoi film , ma credo che a lungo andare si sia fatto del male da solo. In uno dei pochi film che abbiamo girato insieme, lui è il mio compagno di cella ed evadiamo dalla prigione. La trama doveva riguardare i nostri problemi durante l’evasione. Avevamo filmato alcune scene e Semon e io , con alcuni collaboratori, guardammo il girato il giorno dopo. Era piuttosto buono , opinione condivisa da un altro spettatore, la star dell’epoca Antonio Moreno, il quale a certo punto rise come un matto ed esclamò:
questo ragazzo è più divertente di Semon

La cosa non piacque per niente a Semon che tagliò in fase di montaggio molte scene in cui era presente Stan, stessa cosa fece per i due film successivi. Insomma ancora una volta il destino fece si che Stan incontrasse la persona sbagliata che non solo non seppe esaltarne le doti, ma che mortificò il suo talento. 
Ma mentre Stan era in lotta per la sua affermazione di comico cinematografico Oliver poteva dirsi un attore già affermato nel circuito avendo al suo attivo già un centinaio di film, anche se in ruoli da caratterista o spalla.

Molto più che una semplice spalla 

Trasferitosi a Los Angeles, tra l’altro senza lavoro poiché la compagnia King Bee era nel frattempo fallita, si ritrovò a lavorare freelance per diverse compagnie interpretando quasi sempre il ruolo da “HEAVY” ovvero il cattivo delle comiche. 
Ma dopo questo suo pellegrinare tra vari studi gli fu consigliato da un amico di tentare allo studio della L-KO. Quest’ultima, guidata dal produttore e regista Henry Lehrman , gli diede la possibilità di girare alcuni film ma soprattutto gli permise di passare al più prestigioso studio Vitagraph , quando la L-KO fallì. 
La Vitagraph in quel periodo ingaggiò due nuovi elementi, Jimmy Aubrey e Stan Laurel. 
Fu con Jimmy Aubrey che Oliver girò molti film, ma quando il primo si rese conto del talento di Oliver tentò di farlo allontanare dalla compagnia, però i produttori e registi furono irremovibili a tal proposito.  
Ciò fece si che Aubrey si facesse ancora più pretenzioso circa il girato , pretese di essere al centro delle inquadrature, ma un furbo Oliver seppe adeguarsi alla situazione e cercò di essergli sempre il più vicino possibile nell’inquadratura così da evitare tagli della sua parte al montaggio. 
Col passare del tempo si fece la reputazione di attore di talento nella compagnia, ma a questo periodo di soddisfazioni professionali si affacciavano problemi familiari. Il matrimonio stava lentamente ma inesorabilmente naufragando, soprattutto per le scappatelle di Oliver, e terminò con il divorzio.
Nel frattempo la Vitagraph vide in Oliver una brillante promessa e lo  fece diventare il principale antagonista della stella di punta della compagni Larry Semon. 
Ma le cose tra i due andranno diversamente da come sono andate tra Semon e Stan……. 
Tra i due si instaura un bel rapporto umano e professionale, Semon sarà colui che inizierà Oliver al gioco del golf, passione che lo accompagnerà per il resto della vita. 
Dal canto suo Semon, capirà presto di trovarsi davanti a un notevole talento versatile e per nulla prevaricatore. 
Ma quello di cui Semon non si rendeva conto e che Oliver aveva la capacità di attirare l’attenzione su di se semplicemente stando sempre nella sua stessa inquadratura e aggiungendo piccoli gesti che facessero si che il pubblico lo notasse. Addirittura Semon , una persona poco anzi per niente incline a condividere i meriti, lo accreditò alcune volte come aiuto regista. 
Questa collaborazione con Semon fu il punto più alto della carriera da solista di Oliver , ma qualcosa stava cambiando. 
I film di Semon incominciarono ad essere sempre meno redditizi e ad essere più costosi.
La Vitagraph cominciò a stufarsi della situazione e lo abbandonò gradualmente a se stesso, rifiutò di produrre distribuire i suoi film, di questo periodo Oliver dirà: 

Si era costruito da solo la propria rovina. Ricordo che stavamo girando un film da due rulli chiamato “The Sawmill”, beh non  ci crederete ma per farlo portò tutta la troupe , piuttosto numerosa, nelle foreste della California e fece edificare dei bungalow ed altri edifici con tutti i comfort della vita moderna. Dopo un po’ la Vitagraph smise di produrre i suoi film e lui divenne produttore di se stesso, da lì in poi cominciarono le ansie, e la cosa buffa fu che non riusciva a capire perché le cose gli andassero male

Durante questo periodo capitò ad Oliver di girare un corto nel 1921 dal titolo “The Lucky Dog” fu su questo set che fece l’incontro della sua vita.


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