Mi vengono in mente alcuni film di Jack Lemmon, così distanti eppur così vicini. Non è un caso che l”attore lo adorasse e che Lloyd stesso avrebbe voluto che in un suo film biografico fosse Lemmon a interpretare il suo ruolo. Alcune commedie di Billy Wilder, come L”APPARTAMENTO e IRMA LA DOLCE, mi hanno sempre ricordato un lato di Harold Lloyd. Inconsciamente faceva parte della cultura americana, che aveva integrato la poesia di quei film muti nella memoria storica di registi e sceneggiatori. Come se con note completamente diverse continuassero a suonare una musica molto simile. Mi riferisco soprattutto ai film di Lloyd girati con Jobyna Ralston come leading lady. Con questa attrice aveva una relazione (extraconiugale) anche fuori dal set e per tutta la sua esistenza ha continuato a tenerne un ritratto nello studio. Paiono infatti così veri e sinceri nel raccontare i sentimenti di due innamorati che ci si rende perfettamente conto che non stessero recitando. Film come GIRL SHY, THE FRESHMAN e THE KID BROTHER raccontano storie d”amore a cui lo spettatore riesce a credere e a identificarsi. Se Chaplin era un vagabondo e un emarginato spesso anche nella vita sentimentale, Keaton un personaggio strambo e surreale in cui la donna aveva il ruolo di oggetto più che di soggetto in una eventuale relazione, Langdon un alieno venuto dalla luna in cerca d”affetto, Harold Lloyd era semplicemente l”uomo medio nella vita di tutti i giorni. Riconoscibilissimo ed identificabile. Questo lo mette fuori dal tempo e smentisce alcuni assunti che vedono la sua opera riconducibile solamente al periodo storico a cui apparteneva. Lloyd era un personaggio completamente aperto verso il futuro. Rassicurante, normale e allo stesso tempo imprevedibile. Usando le parole del suo produttore Hal Roach, che ne riassumono così felicemente il paradosso: “Harold Lloyd non era un comico ma il più bravo attore a interpretare il ruolo di comico che abbia mai visto”.

(breve saggio a cura di Lorenzo Tremarelli)

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