Lloyd crede nel potere della mente e parla di malattie psicosomatiche già in DR. JACK, uscito sul finire del 1922. Riprende questo tema l”anno dopo nel personaggio dell”ipocondriaco Harold van Pelham di WHY WORRY? (1923). In mezzo però forse il suo film più conosciuto, quello che lo rende icona intramontabile del cinema muto: SAFETY LAST (1923). Qui interpreta il ruolo del commesso in un negozio di abbigliamento, costretto nella seconda parte del film a compiere una pericolosissima impresa, quella di scalare a mani nude un impervio grattacielo per la riuscita di una trovata pubblicitaria. Lloyd si trova sospeso nel vuoto a dover superare numerosi ostacoli, finché rimane aggrappato eterno e immutabile, come solo il tempo può essere, alle lancette di un gigante orologio. La “scalata” al successo del personaggio simbolo del sogno americano trova facile corrispondenza e ha in un certo senso relegato Lloyd, da parte ci certa miope critica, come rappresentazione di conformismo e desiderio di successo, privo di quella poesia quei valori sociali che contraddistinguono il cinema di Charlie Chaplin. Molti negli anni lo hanno anche superficialmente definito come “thrill comedian”, comico di suspance, quando a onor del vero di film muti di questo tipo ne ha girati soltanto quattro, i cortometraggi LOOK OUT BELOW, HIGH AND DIZZY, NEVER WEAKEN e appunto SAFETY LAST. In realtà Lloyd con il suo cinema ispira Buster Keaton, che considera GRANDMA”S BOY come il più bel film mai realizzato e gira COLLEGE dopo aver ammirato THE FRESHMAN di Lloyd sullo schermo soltanto pochi mesi prima. Dà spunto anche a Charlie Chaplin, che a partire da THE GOLD RUSH (1925) inizia a raccontare parabole umane più definite e complesse, di minor stampo dickensiano. La verità è che a Lloyd non fu mai perdonata la fedeltà al partito repubblicano, in un mondo del cinema americano sempre più orientato dalla parte democratica, e l”aver tolto i suoi film dalla circolazione già a partire dagli anni ’40, detenendone i diritti e rifiutandosi di consentirne i passaggi televisivi.
In questo modo molte generazioni di spettatori sono cresciute nella totale inconsapevolezza del valore di Harold Lloyd e dei suoi film, che sono tornati ad essere fruibili al grande pubblico soltanto da una quindicina d”anni grazie all”Home Video. Lloyd con SAFETY LAST vuole lasciare gli spettatori inchiodati allo schermo. Ci riesce, poiché durante le proiezioni devono essere presenti degli infermieri in sala per evitare svenimenti o malori da parte del pubblico più impressionabile.

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