THE FINISHING TOUCH (25 febbraio 1928, regia di Clyde Bruckman)

È uno dei film minori di Laurel e Hardy, incentrato più sulle gag fino a se stesse che sulla
“diversità” della coppia. I due sono incaricati di completare i lavori di una casa nel minor tempo
possibile e avranno dal legittimo proprietario la ricompensa di cinquecento dollari. Il film
prosegue sullo stesso tracciato per tutti i due rulli, basato sugli errori e i goffi movimenti dei due
operai incompetenti, che sbagliano tutto quello che possono sbagliare, inciampano in ogni dove
e inghiottono i chiodi invece di appenderli. Non si capisce come siano riusciti a finire il loro
compito, che verso la fine ci mostra una casa apparentemente solida e tuttavia pronta a crollare
al primo uccellino che decide di posarsi sul tetto. Forse il momento più memorabile di THE
FINISHING TOUCH sta in una didascalia. Il poliziotto di zona (Edgar Kennedy), chiamato in causa
da un’infermiera del vicino ospedale (Dorothy Coburn) disturbata dal rumore dei lavori, esorta la
coppia a “fare rumore in silenzio” (“Se dovete proprio fare rumore… fatelo piano”). H.M. Walker
è stato sicuramente lo scrittore di didascalie più bravo della storia del cinema. Ironici e
intelligenti, i suoi intertitoli risultano di gran lunga superiori a quelli delle altre commedie
dell’epoca. La “differenza” dei prodotti di Hal Roach stava anche nella sua presenza. Edgar
Kennedy, sulla falsariga di LEAVE’EM LAUGHING e più impotente che in alcuni film successivi
della coppia, recita la parte della vittima sacrificale dei pasticci dei maldestri operai. Più reattiva
sicuramente l’infermiera Dorothy Coburn, convinta picchiatrice anche in questo film. Infastidita
dal baccano, penetra in cantiere e alza le mani su Laurel e Hardy (più tardi, farà un occhio nero
allo stesso Kennedy). Due scene appaiono invece eredità di film precedenti. Nella prima, Laurel
trasporta un asse di legno lunghissimo per una delle sue estremità, il quale impiega svariati
secondi ad attraversare tutta l’inquadratura. Dopo averla oltrepassata, noi lo vediamo apparire
all’altra estremità come se niente fosse, sotto lo sguardo sbalordito di Edgar Kennedy. Questa
gag stupenda e surreale era tutta di Stan Laurel. Venne utilizzata per la prima volta in THE NOON
WHISTLE (1923), un suo corto da solista con James Finlayson spettatore al posto di Kennedy, e
per l’ultima volta nel sonoro GREAT GUNS (1941). L’altra scena invece è una variazione della gag
della coscia di pollo contesa in PASS THE GRAVY di Max Davidson, girato qualche mese prima.
Nel film di Max viene inscenata una partita di football con un cosciotto al posto del pallone. In
THE FINISHING TOUCH sono i cinquecento dollari del proprietario a divenire l’oggetto del
contendere, maneggiati per qualche secondo come un pallone da rugby all’interno di una
partita.

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