SHOULD MARRIED MEN GO HOME? (8 settembre 1928, regia di James Parrott)

Hardy è un uomo sposato e si trova nell’intimità della sua casa insieme alla moglie (Kay Deslys),
ma il suo amico Laurel non si fa problemi ad andarlo a trovare per portarlo a giocare a golf
insieme a lui. Oliver e Kay fingono di non essere in casa, ma fanno l’errore di prelevare troppo
presto il biglietto che Laurel gli sta lasciando sotto la porta di casa e sono subito scoperti (una
scena simile venne ripresa nel sonoro COME CLEAN, anche se in quel film ad essere sposato
risultava anche Laurel, accompagnato dalla moglie). Laurel e Hardy quando sono insieme
riescono nell’impresa di fare un danno dietro l’altro a oggetti e suppellettili varie. Per conservare
l’integrità della sua casa, Fay si decide a farli uscire per andare a giocare a golf. All’entrata del
circolo, Stan e Oliver incontrano due belle ragazze (Viola Richard e Edna Marion) e si uniscono in
loro compagnia. Ma le fanciulle sono subito ansiose di farsi offrire qualcosa da bere. Stan ha
pochi centesimi in tasca, mentre Oliver, sebbene non avesse il becco di un quattrino, prende i
suoi spiccioli, entra nel locale e per arrivare a pagare il conto cerca di convincere l’amico ha
rinunciare alla sua bevuta, consigliandogli di fingere di non avere sete davanti alle ragazze. Ma
Stan non è del tutto persuaso e ogni volta si fa convincere a ordinare qualcosa. Dopo qualche
tentativo andato male, è Oliver stesso a fingere di non prendere nulla, ma non rinuncia affatto a
scolare il Cherry al posto di Laurel nel momento in cui viene servito al banco. Questa routine
verrà riesaminata e migliorata per un cortometraggio parlato della coppia, MEN O’WAR, uscito
solamente l’anno dopo (1929). Nella versione di SHOULD MARRIED MEN GO HOME?, Hardy
risulta troppo prepotente e Laurel non abbastanza stupido e la scena strappa solo qualche
sorriso. E’ comunque in questo film che ha origine la routine, una delle più spassose della loro
lunga carriera. Arrivati nel campo da golf, i due non sembrano in grado di saper giocare
decentemente (anche se, a dire il vero, a fare brutte figure è soprattutto Laurel. Hardy,
giocatore provetto nella realtà, era forse restio persino in un film a mostrarsi maldestro in un
gioco a cui teneva così tanto). La comicità dell’ultima parte vede coinvolto Edgar Kennedy, golfer
spaccone con tanto di parrucca atta a nascondere la sua calvizie. Quando si piega per colpire la
pallina, il suo toupet scivola via dalla sua testa e si confonde con una zolla di terreno. Quando la
recupera e la posizione sopra la sua testa, Kennedy non si accorge di aver scelto la gleba e
scatena subito l’ilarità del gruppetto di persone che se ne sono accorte. Il campo da golf ha una
zona molto fangosa che rende difficile per i giocatori colpire bene le palline e rispettare le regole
del gioco (cadute nel fango apparvero già in un’altra sequenza comica muta incentrata su questo
sport, la prima parte di THE IDLE CLASS di Charlie Chaplin, del 1921) e si trasforma presto in un
acquitrino, con i presenti (belle ragazze comprese) sporchi di fango e pronti a vendicarsi
gettando melma in faccia a tutti gli altri. Il gigante John Aasen, alto due metri e diciotto e già
coprotagonista in WHY WORRY? di Harold Lloyd (1923), viene presto colpito anche lui e reagisce
sollevando di peso l’innocente Laurel e poi lasciandolo cadere nella profonda fanghiglia.
SHOULD MARRIED MEN GO HOME? a mio avviso è una delle commedie della coppia più ricche
di inventiva, inspiegabilmente sottostimata e poco nominata quando si è affrontato (non troppe
volte, per la verità) il tema dell’epoca muta di Laurel e Hardy. Nel 2012 sono tornate a galla delle
riprese inedite girate sul set, filmate dal ballerino comico George Mann, le quali ci permettono
di gettare un’occhio all’atmosfera rilassata presente nel making di questi film e ad alcuni brevi
scarti non inclusi nella versione definitiva.

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