Per rispondere al palpeggiamento lui stesso inizia a toccarla nella parte superiore della gonna, finché l’arrivo sulla scena del furioso marito non lo costringe a scappare via. In seguito, la donna gli proporrà di spogliarsi in casa sua per provare i pantaloni. Il marito se ne accorge e interpreta male le (buone) intenzioni di Chase. Chi ha inventato la screwball comedy? Direi Charley Chase, ma forse non ne era del tutto cosciente. Dopo US (novembre ’27), commedia incentrata sull’aerofobia del protagonista e ASSISTANT WIVES (4 dicembre ’27), altra commedia matrimoniale costruita su equivoci imbarazzanti, il giorno della vigilia di natale esce NEVER THE DAMES SHALL MEET. Di questo film purtroppo ne rimane solo un frammento di pochi minuti all’interno di un film antologico di Robert Youngson, Laurel&Hardy Laughing 20’s. Dopo averne esaminato la cutting continuity e alcune foto di produzione, posso affermare senza ombra di dubbio che questa sarebbe potuta essere annoverata come una delle sue opere più importanti e significative. Nel film sono addirittura tre le meravigliose ragazze che lo mettono nei guai. Sua moglie (Edna Marion), la cognata (Anita Garvin con una aggressiva parrucca bionda) e la vincitrice di un concorso di bellezza in cerca di carriera cinematografica (Viola Richard) che viene scambiata da Chase per sua cognata al momento in cui si era recato al molo per andarla a prendere. Chase deve districarsi tra equivoci a non finire, e lo fa in modo sorprendentemente nuovo rispetto ai film girati in precedenza, con tutte le varianti ingegnose possibili. A un certo punto Viola Richard viene nascosta in un baule, in scene che suonano familiari a ogni fan di Laurel e Hardy che si rispetti. Infatti l’idea della ragazza da nascondere viene ripresa dalla coppia nel loro primo corto sonoro UNACCUSTOMED AS WE ARE (’29) e diventa vero e proprio perno del climax di uno dei loro lungometraggi più celebri, BLOCKHEADS (’38). Rispetto a quando ho scritto il libro Hal Roach: le migliori commedie del periodo muto che infatti contiene qualche piccolo errore, sono venuto a conoscenza di molte più informazioni rispetto a questo e ad altri lavori meno noti di Charley Chase, che sarei lieto di poter pubblicare nel modo adeguato, prima o poi.

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