L’attrice, vero e proprio monumento d’arte comica, rappresenta la degna antesignana dell’Olivia del Braccio di Ferro a disegni animati. I film usciti all’inizio del 1926 sembra vogliano dirci che dopo un anno e mezzo di quasi ininterrotti piccoli o grandi capolavori il duo Chase-McCarey ha bisogno di idee nuove. Pare però non riesca a trovarle subito. CHARLEY MY BOY (gennaio ’26) è un film confuso, che vorrebbe mettere alla berlina il proibizionismo senza riuscirci appieno; MAMA BEHAVE (febbraio ’26) gioca sul tema del doppio (Charley ha un fratello gemello) ed è divertente solo a tratti; DOG SHY (aprile ’26) è forse il più riuscito del periodo, satira dell’alta borghesia e altra grande performance del cagnolino Buddy; MUM’S THE WORD (maggio ’26) ricerca originalità e altri malintesi ma a scapito della credibilità del racconto stesso. E’ con LONG FLIV THE KING (uscito a giugno 1926) che comincia l’estate dei capolavori immortali di Chase. La struttura del film è coerente ed omogenea. La storia è sospesa tra la fantasia e la realtà. Max Davidson (comico ebreo che presto avrà una serie sua da Roach) affianca Charley e in qualche caso gli ruba persino la scena. L’inverosimile duello di spada del prefinale tra Chase e Fred Malatesta strabocca d’irresistibile nonsense; MIGHTY LIKE A MOOSE (luglio ’26), forse il più noto in assoluto tra i film di Chase, è stato selezionato dal National Film Registry degli Stati Uniti come “culturalmente, storicamente ed esteticamente significativo”. Il film s’impianta di nuovo sul doppio e il senso d’identità, ma stavolta in modo perfetto, geniale e perfettamente eseguito. Due coniugi affetti da gravi problemi estetici ricorrono alla chirurgia plastica all’insaputa l’un dell’altro e finiscono per incontrarsi, non riconoscersi e innamorarsi. Ma quando uno dei due scopre la verità vuole provare la reale fedeltà dell’altro e lo fa grazie alla impersonificazione delle diverse proiezioni di se stesso, quella precedente e la nuova ottenuta con l’intervento chirurgico. Ne scaturisce un folle, surreale ed esilarante monologo comico il cui finale gode della leggerezza di una farfalla; CRAZY LIKE A FOX (agosto ’26) è l’ultimo, vero capolavoro Chase McCarey.

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